intervista a manuela maffioli
Manuela Maffioli è assessore a Identità, Cultura e Commercio di Busto Arsizio. Ma soprattutto è il politico che ha vissuto in prima persona le polemiche che la Sinistra innesco quando, nella città varesina, venne bruciato un falò che raffigurava la Boldrini. E ovviamente fu un "apriti cielo"...
Assessore, a Torino hanno bruciato sulla pubblica piazza i simulacri di Salvini e Di Maio...
Attendo con ansia le condanne pubbliche delle anime belle, che tanto fango, con somma indignazione, hanno gettato sulla mia città, Busto Arsizio, trascinandola sulle pagine dei principali quotidiani per aver bruciato, a gennaio, un fantoccio, insieme a molti altri, non certamente per odio, ma nell'ambito di una festa antichissima, la Gioeubia, parte integrante delle nostre tradizioni, della nostra #identità. Il loro silenzio in queste ore è assordante. La solita morale a senso unico.
In che senso?
Siamo stati attaccati in modo indicibile, presentati come fossimo una comunità di violenti e ignoranti. Nonostante avessimo veicolato con ogni mezzo il senso del rito della Gioeubia, che affonda le sue radici nella nostra tradizione contadina e che da secoli accompagna, l'ultimo giovedì di gennaio, il passaggio dalla stagione fredda alla nuova che si affaccia. Si bruciano fantocci, che posso avere le più diverse fattezze, ma il fuoco non ha a che fare con chi rappresentano, è elemento di purificazione, di catarsi, attraverso cui, sempre secondo la tradizione, si cacciano il freddo, la carestia, le brutture dell'inverno. Non è servito a nulla. Ma non credo non si sia capito il senso, credo semplicemente si sia voluto sfruttare un episodio a scopo elettorale (si era in campagna elettorale per le Politiche).
Ne han fatto le spese tutti i bustocchi...
La città è stata strumentalizzata, ma la risposta delle urne non ha tardato a farsi sentire. Di più: le tradizioni a Busto Arsizio, quinta città della Lombardia con i suoi 83.000 abitanti, sono una cosa seria. Quindi il risultato è di avere aggregato tutta una comunità a difesa della città. Non è casuale che io abbia la delega anche all'Identità. Ci sono molte associazioni che si occupano di valorizzare e tenere vive le nostre tradizioni, che non sono un patrimonio solo di alcune generazioni: sono moltissimi i giovani impegnati in questo. Perché identità non è passatismo, non è ripiego polveroso e nostalgico. Identità è consapevolezza.
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